Un incontro nel ghiaccio

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    "parlato"
    'pensato'


    Ice

    Stare sulle montagne, al freddo, mi ricordava casa. Anche il castello in cui ero nata era così freddo. Ma qui, le persone erano gentili, non come negli inferi... a quel pensiero aprii gli occhi, accorgendomi di essermi quasi appisolata davanti al focolare della mia casa.
    Sapevo che avevano aperto i portali degli inferi, e non volevo essere riportata lì. Sospirai, spegnendo il fuoco con della neve, prima di uscire. Era ancora mattina, e dovevo scendere in paese per trovare qualche lavoretto da fare per passare la giornata.
    Presi lo snowboard, arrivando in poco tempo. Da quando mi ero svegliata, avevo una strana sensazione, come di pericolo.
    'E' la tua immaginazione, Ice, solo questo' Scossi la testa, prima che uno dei bambini del villaggio - anche se era più corretto definirlo piccola città - mi buttasse una palla di neve in testa, sporcandomi i capelli di neve. "Ehi!" dissi, voltandomi, senza però vedere nessuno.
    'Che strano... eppure avrei giurato che c'era qualcuno vestito di nero lì' pensai, togliendomi la neve dai capelli, entrando in città.
     
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  2. Homu
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    Yami

    Erano giorni che camminavo, ma visto che non volevo essere notata subito da altre creature mi toccava.Come mi toccava indossare una brutta veste abbastanza larga da coprirmi le ali. Sbuffai guardando il cielo, stava per incominciare a scendere la neve. Ma tutto questo era necessario per la mia vendetta. Non sarei tornata a casa prima di avergliela fatta pagare.
    Vidi passare un ragazzo robusto e sorrisi, all'idea che mi era appena sorta in mente. Mi avvicinai a lui e lo guardai negli occhi. "Serve qualcosa signorina?"
    Sorrisi ancora di più e dissi "In effetti sì, fammi da sgabello". Non gli lasciai il tempo di parlare che sbattei le mani una contro l'altra, usando il mio potere. "tu sei il mio sgabello, giusto?" "Sì, ha ragione". Detto questo si mise a quattro zampe per terra e mi sedetti sopra di lui. Sospirai dopo cinque minuti, stanca di quella scomoda sedia, alzandomi. "Quanto è distante il prossimo villagio?" Non molto, un oretta a piedi". Evocai il mio arco e l conficcai una lama nella sua schiena.
    La annusai poi, pensando'Neanche a sfamarmi può servire, ha un odore disgustoso, umani inutili'

    Come mi aveva detto quel ragazzo dopo un 'ora arivai al villaggio. Che casino che facevano i bambini. Era alquanto fastidioso. Dovevano tacere tutti. Poi sentii una voce, lamentarsi per un colpo appena ricevuto.
    Sorrisi malignamente e mi voltai verso quella persona. Qui capelli...quello snowboard. L'avevo trovata, finalmente.
    'Non ti faccio più scappare, Ice.' pensai nascondendomi dietro una casa.
     
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    Ice

    Mi guardai attorno, e, dopo aver pensato che dovevo riprendermi, andai avanti. Come al solito sbrigai le faccende di alcuni negozianti che non potevano allontanarsi. Nessuno più badava alla spada che mi portavo dietro, o al fatto che tenevo sotto braccio uno snowboard.
    Finii tutte le commissioni verso ora di pranzo e mi stiracchiai. Mi sedetti su una panchina, notando un cane lì vicino che sembrava spaventato, con le orecchie basse. Lo conoscevo, così sporsi la mano verso di lui con l'intenzione di accarezzarlo per tranquillizzarlo, ma lui si girò, mordendomi velocemente la mano, prima di staccarsi e scapparsi. Sbuffando, guardai le gocce di sangue cadere a terra, nella neve, macchiandola di rosso. Congelai la ferita, in modo che non sanguinasse più e sospirai.
    'Prima quello, ora il cane... a quanto sembra oggi non è proprio la mia giornata'pensai, mettendo una mano tra i capelli, e ravvivandoli un po'.
     
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  4. Homu
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    Yami

    Risi di gusto tra me a vedere quella scena. Quel cane aveva fatto proprio al caso mio. Sapevo che aveva un debole per i cuccioli, di ogni specie. La mia vendetta verrà presa con molto calma. Ho aspettato troppo tempo questo giorno, e di certo non mi fermerò solo a questo. Troppi indizi in un giorno però ti farebbero stare all'erta, ti conosco.
    Fissai intensamente la sua spada. La spada della campionessa. Una spada che non le si addiceva più.
    Mi toccai la ferita e sussurrai "Mi riprenderò tutto quello che ti ho dato, piccola mezzosangue. Capirai cosa significa essere lasciati da soli"
     
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    Ice

    Mi diressi in taverna, dove ordinai del cibo. Per fortuna con quello non ebbi problemi, eppure adesso avevo l'impressione di essere osservata. La stessa che spesso mi perseguitava quando ero al suo fianco. Pensandoci, sospirai. Non avrei dovuto attaccarla quel giorno, eppure l'avevo fatto. Non sapevo neanche il perché.
    Una volta finito di mangiare pagai ed uscii, questa volta decisa a farmi una camminata fuori dalla città, sperando che lontano dalla gente quelle sensazioni passassero. Iniziai a scendere lungo la montagna, con lo snowboard, lentamente, quando scorsi qualcosa. Avvicinandomi, notai una figura distesa sulla neve. Aveva una ferita alla schiena, di una lama e guardai il corpo. Non si era ancora congelato, ma non ero certa che, se l'avessi portato in città, non se la sarebbero presa con me. Mi mordicchiai il labbro inferiore, pensierosa, cercando di decidermi sul dafarsi.
     
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  6. Homu
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    Yami

    La osservai per tutto il tragitto, da molto lontano, e la vidi fermarsi davanti al corpo del tipo che avevo ucciso parecchie ore fa.
    Mi stavo divertendo un mondo. Non era cambiata affatto, mentre io... io stentavo a riconoscermi. Un tempo avrei fatto di tutto per poter aver l'occasione di guardare mio padre negli occhi, ora proprio non me ne importava.
    Era ancora lì a fissare quel tipo, quando vidi che si accucciò e se lo caricò sulle spalle.
    Ingenua mezzosangue, gli anni insieme a me non ti hanno insegnato niente... vediamo come farai adesso pensai, correndo verso il villaggio, dove incontrai una ragazza, di più o meno diciasette anni.
    Sbattei le mani e usai il mio potere, facendole dire di aver visto la mezzosangue dai capelli blu uccidere un uomo.
    Prima che lei arrivasse in città la ragazza lo aveva già detto a metà della popolazione. L'altra metà se ne convinse dopo aver visto il corpo sulle sue spalle.
    'Cosa farai adesso, Ice?. Io sto arrivando, che tu sia pronta o meno.' pensai, scostandomi dalla folla.
     
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    Ice

    Non ero neanche arrivata vicino alla città che mi arrivò una freccia vicino.
    La evitai balzando indietro, e notai che ce l'avevano con me.
    'cazzo!' lasciai il cadavere a terra, andandomene, senza combattere. Mi rifugiai tra gli alberi, sapendo che non mi avevano seguito.
    Sguainai la spada, guardandola. Mi ricordava sembre il mio passato, mi ricordava sempre del mio errore. Era da quando ero fuggita che non la usavo. Passai il dito sulla lama, ferendomi leggermente. L'avevo sempre tenuta in ottimo stato, nel caso del bisogno, occasione che non si era ancora presentata per fortuna.
    La rinfoderai, chiudendo gli occhi per un attimo, in ascolto di qualcosa.
     
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  8. Homu
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    Yami

    A quanto pare la sua tattica ora è scappare. I cittadini non la seguiranno, gli umani sono degli smidollati... però è sufficiente che non la facciano più entrare. Magari c'era qualcuno a cui si era un po' affezionata, tra le persone che le urlavano contro.
    Ridacchiai sommessamente, mi stava divertendo quella caccia. Non aveva scampo contro di me, o per lo meno di quello che ero diventata. Mi feci indicare la strada per un altro paesino nei dintorno e colsi l'occasione per chiedere anche dove era andata a vivere Ice. Non uccisi la persona a cui chiesi informazioni, sapevo che avrei dato troppo nell'occhio. E lei queste coincidenze non se le sarebbe fatte sfuggire.
    Quanto avrei voluto ucciderla in questo istante, era così vicina a me... così vicina che la sete del suo sangue mi stava facendo venire in mente i tempi passati.
    Scossi la testa per togliermi quei pensieri e mi diressi velocemente lontano da quel posto, superando anche la cittadina indicata dall'umana, per sedare la mia voglia di sangue.
     
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    Ice

    Rimasi al limitare del bosco, notando una figura allontanarsi dalla città. Era vestita di nero e, per le basse temperature di quel luogo, sembrava leggero il vestito. Inoltre, quella veste sembrava rialzata sulla schiena, come se coprisse qualcosa.
    Da che ricordassi, non c'erano gobbe in città, quindi doveva essere una straniera. Creai un piccolo famiglio, un uccello di ghiaccio, e gli ordinai di seguirla, mentre io restai lì.
     
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  10. Homu
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    Yami

    La veste che mi copriva le ali stava diventando una scocciatura. Non mi restava altro modo se non trasformarmi in umana, cosa che avrei voluto evitare. Avevo i miei contro al cambio razza. Semplicemente non volevo assumere le sembianze di gente tanto stupida.
    Sospirai ed entrai in una taverna, dove mi recai al bagno. Quando fui certa che nessuno mi potesse vedere mi trasformai. Sbuffai, sentendo l'assenza delle mie ali, e tornai in sala, dove ordinai un bel po' di carne. Il sangue non bastava per sopravvivere.
    Ovviamente, non avendo soldi, convinsi l'oste di aver giá pagato.
     
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    Ice

    Andai a casa, e una volta lí mi guardai attorno. Odiavo stare senza fare nulla, ma a quanto sembrava era l'unica cosa che potevo fare in quel momento.
    Sbuffai, decidendo di cambiarmi. Posai la spada vicino al muro, prima di togliermi i vestiti, rimanendo a schiena nuda. Seguii con le dita, per quanto mi era concesso, alcune cicatrici. Chiusi gli occhi, pensando che anche lei lo aveva fatto, e piú di una volta. Riaprii gli occhi di scatto, prendendo altri vestiti e vestendomi velocemente.
    Non volevo pensare a quel periodo della mia vita, anche se sapevo che prima o poi l'avrei rivista.
     
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  12. Homu
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    Yami

    Girovagai per il paesino e uccisi una persona per andare ad abitare nella sua casa. Non era niente male. Mi sistemai comodamente su una poltrona di pelle nera, dopo aver acceso nel caminetto un fuoco.Ripresi la mia vera forma e mi slegai il fiocco rosso che avevo sulla testa, tenendolo in mano davanti a me. Lo strinsi forte, abbandonando la testa sullo schienale e rilassandomi. Dopo non so quanto tempo mi addormentai.

    Era davvero brava. Avrebbe potuto essermi utile.Scesi nelle celle e la trovai con lo sguardo vuoto.
    -Ehi, ragazza dai capelli azzurri- dissi rivolta alla gladiatrice
    -Il mio nome è Ice- mi squadrò, poi con aria svogliata continuò- cosa vuole un demone purosangue da una mezzodemone come me?-
    -La tua libertà. Se vincerai quest'ultimo duello sarai libera, ma al mio servizio-
    Mi guardò incredula, quasi non credesse alle sue orecchie. Fatto sta che quel duello lo vinse.
    ---
    -No, non ne posso più!- urlò fuori di se- non sono un oggetto!-
    -Ti ho mai trattato da tale?-Le dissi controllando la mia voce
    -Ogni giorno. Altro che libertà!- prese la spada che si portava dietro e me la puntò addosso-io da qui me ne vado-
    Evocai il mio arco, arrabbiata.
    -No. Tu non mi abbandonerai, non anche tu-
    Mi scagliai contro di lei, usando le lame del mio arco, ma inaspettatamente mi attaccò di rimando con l'intenzione di ferirmi. Ero sconvolta... anche lei mi voleva abbandonare? I decenni insieme... non erano stati niente per lei? Lo capii quando mi trovai la sua spada conficcata nel fianco.
    Abbandonai l'arco a terra, prendendomi la testa tra le mani e piangendo, vedendo lei andarsene.


    Mi svegliai con il fiocco in mano. Avevo le lacrime agli occhi. Proprio quei ricordi dovevano tornarmi in mente. Sospirai andando a sciacquarmi la faccia.

    Edited by Nezumi - 19/4/2014, 14:37
     
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    Ice

    Mi stesi sul letto, guardando il soffitto. I pensieri su di lei non se ne volevano andare via. Continuavo a pensarci e ripensarci, senza riuscire a smettere di farlo. Mi sfiorai il collo con due dita.
    "sei solo una sacca di sangue, per lei" qualcuno mi aveva detto quella frase, a corte. Non ricordavo chi, di preciso, eppure qualcuno lo aveva fatto. E da allora, quel dubbio si era insinuato nella mia mente. Anche le poche volte in cui mi aveva punita, mi aveva sempre bloccata per leccare il mio sangue dalle ferite. L'avevo protetta per anni, mi ero fidata di lei e una sola frase aveva spazzato via tutto.
    Mi ferii leggermente al collo con le unghie, senza congelare la ferita, che si sarebbe chiusa poco dopo.
    Guardai le mie dita, sporche di sangue. Cosa ci trovava di così buono, non lo avrei mai capito.
    Sospirai, leccandole per pulirle dal sangue, per poi rigirarmi e chiudere gli occhi, cadendo tra le braccia di Morfeo.


    Una.
    Due.
    Tre.
    Quattro.
    Cinque.
    E finiva.
    Se mi doveva punire, lo faceva velocemente, ma con colpi decisi che mi facevano sanguinare. Non le importava che le lenzuola si sporcassero. Non ricordavo neanche perché fossi stata punita. Le ferite bruciavano ancora quando salì sul letto. Sapevo che, prima di salire, leccava il mio sangue da quello strumento di punizione. Ma non ne era mai sazia. Si chinò su di me, e sentii il suo respiro sulla ferita, prima che me la leccasse. Spesso mordeva anche, se smetteva di sanguinare, riaprendo la ferita con la lingua.
    Sentii un suo mugolio mentre si cibava, e rabbrividii, facendola ridere.
    "Senti freddo, Ice?"

    Aprii gli occhi, svegliandomi sudata. E non solo. Quella sensazione di bagnato, dopo un sogno del genere, era orribile. E la cosa più brutta era che, ogni volta che mi feriva, ogni volta che leccava il mio sangue, dovevo far leva su tutto il mio autocontrollo per non darle quella soddisfazione.
    La cosa migliore era immergere la mia testa nella neve, cercando di calmarmi, e così feci. Uscii un attimo da casa, prendendo un po' di neve e facendola cadere sui miei capelli. Il freddo mi aveva sempre aiutato a calmarmi.
     
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  14. Homu
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    Yami

    Mi toccai le piume delle ali, ripensando a come era diverso dal suo tocco. Così diverso che smisi subito di farlo. Notai un lievissimo abbassamento di temperatura, c'era qualcosa che non andava. Richiamai le ali, chiusi gli occhi e acuii gli altri miei sensi. Sorrisi quando riconobbi il famiglio al di fuori della finestra, pensando a cosa fare di lui. Uccidendolo avrrei rischiato di farmi scoprire, cosa di cui non andrei troppo fiera dopo un giorno di caccia, lasciarlo libero avrebbe significato problemi.
    Potevo però provare un 'incantesimo in cui mi ero esercitata negli ultimi anni, ovvero l'ipnosi verso i famigli altrui. Mi concentrai, usando un po' di più dell solito mana e sbattei le mani, confidando nella riuscita. Sospirai e gli ordinai telepaticamente di bussare con il becco. Sentii tre colpi sul vetro e sorrisi soddisfatta.
    Mi passai una mano tra i capelli e mi riallacciai il fiocco.
     
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    Ice

    Per un attimo mi sembrò di sentire che qualcosa non andasse con il mio famiglio, e alzai lo sguardo. Sapevo in che città era, e così decisi di andarci. Tutte quelle strane coincidenze, e poi quello... Volevo scoprire chi c'era dietro. Mi cambiai, lavandomi velocemente con l'acqua fredda, prima di vestirmi e uscire, chiudendo casa e lanciando un incantesimo protettivo sopra come allarme.
    Creai uno snowboard di ghiaccio, lasciando il mio lì, dato che non volevo portare un peso inutile con me durante il ritorno.
    Nel giro di alcune ore raggiunsi la città. Lì non mi conosceva quasi nessuno, e mi coprii il viso con il cappuccio del mantello che mi ero portata. Questo copriva anche la mia spada, lasciando intravedere solo l'elsa.
    Feci un fischio leggero, chiamando il mio famiglio a me.

    Edited by Nezumi - 28/6/2014, 08:58
     
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