heaven in hell

ovvero come un demone conquista un angelo

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  1. Nezumi
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    Capitolo 2
    Incubi, o realtà?



    Adrienne andava avanti ed indietro per la stanza, mentre io torturavo il cuscino. Nessuna delle due sapeva cosa dire. Ad un certo punto interruppi quel silenzio, chiedendole: “Sei la figlia di qualcuno importante?” mi guardò con gli occhi color sabbia, leggermente irritata, e mi pentii subito di aver fatto quella domanda.
    “Si, ma a quanto pare non sono l’unica” lo disse come se fosse un male, e sbuffai, per poi chiederle: “Vuoi un po’ di frutta?” Lei mi guardò arrabbiata, e se ne andò dalla mia stanza. Sospirai, mettendomi la testa tra le mani, mentre la mia parte casta e sempre in ritardo mi ricordava che avevo un ragazzo. Cinico, iperprotettivo e ipercontrollore, tavolta anche noioso, ma avevo sempre un ragazzo. Chiusi gli occhi, e mi stesi sul letto, e mi addormentai poco dopo.

    Sabbia.
    Tanta sabbia.
    Il rumore delle onde che si muovono sulla sabbia.
    Mi guardo attorno.
    E' tutto deserto, gli ombrelloni sono chiusi, la maggior parte a terra, o anche distrutti. Il sole, che sta tramontando, crea dei giochi di ombre sulla sabbia.
    Vedo una figura in lontananza, sdraiata a terra, le onde che le passano sopra.
    Subito vado incontro, e più mi avvicino, più noto lo squarcio che ha sul petto.
    Le ali che ha sono quelle di un angelo, e la faccia è deturpata. Mi volto verso il mare, e noto molti altri corpi avvicinarsi alla riva. Sono sia angeli che demoni.
    Vorrei scappare inorridita, ma non ci riesco. In mezzo al mare, c'era un uomo dalle ali nere da angelo, che straziava i corpi dei morti con una spada.
    E adesso, vedo uno dei corpi cadere. Vedo il corpo di Adrienne venire straziato dalla sua arma, e urlo, mentre inizio a piangere, e corro verso di lei.
    L'uomo mi vede, e dice, ad alta voce: "Vieni a me, carne della mia carne e sangue del mio sangue!" e allarga le braccia, con un sorriso malvagio sul volto.


    Mi svegliai, spaventata da quell'incubo.
    Di solito non avevo incubi di quel genere, e iniziai a piangere, abbracciandomi le gambe, e nascondendo il mio viso.
    "Ohi. Come mai piangi?" Alzai la testa, e guardai Adrienne, che era appoggiata vicino allo stipite della porta.
    "Incubo...- mormorai, e si avvicinò, sedendosi accanto a me. Ero sicura di averla sentita sospirare mentre si avvicinava. - se lo fai solo per pietà puoi anche tornare in camera tua." aggiunsi, leggermente irritata.
    "Ehi! Si chiama 'buona convivenza'. Dai, raccontami il tuo incubo." Glielo raccontai, senza guardarla in viso. Alla fine mi abbracciò, chiedendo con voce strana, quasi come se stesse trattenendo qualcosa: "Che ne dici se stasera dormo con te per vegliare sul tuo sonno?" annuii, stringendomi a lei, e tranquillizzandomi ascoltando il battito del suo cuore.
    La sua pelle era calda, e mormorai, facendola sorridere: "Sei calda..."
    "E tu sei come una bambina." mugolai, mentre lei mi alzava il viso per guardarmi negli occhi, con i suoi color sabbia, che mi ricordavano quella del sogno. "c-che c'é?"
    "Niente, volevo solo guardarti nei tuoi occhi color mare" arrossii come un peperone, e dissi: "Scema!".
    Andai in bagno, a farmi una doccia fredda, e pensando che non dovevo innamorarmi di Adrienne. Che non dovevo farlo assolutamente. Sarebbe stato crudele nei confronti del mio ragazzo, Sirion. Dopotutto mi amava, e io lo amavo. 'Sono certa di amarlo?' rimasi lì, a riflettere su quel pensiero, per tutta la durata della doccia. Dopo mi misi dell'intimo semplice, una maglietta e un pantaloncino, e scesi giù a cenare.
    Mia madre e mio padre non c'erano, quindi non avevo problemi a vestirmi come volevo.
    Dopo la cena andai in camera mia, guardando la televisione mentre Adrienne si faceva una doccia, prima di venire in camera mia.
    Stavo guardando un Horror, ed ero talmente concentrata sul film che quando Adrienne aprì la porta sobbalzai, facendola ridere. "S-scema! non sai che si bussa prima di entrare?" dissi, mentre il mio cuore batteva a mille. Indossava una camicia e la mutandina, ed arrossii violentemente.
    Si sedette accanto a me, e poco dopo andammo a dormire. Mi strinse tra le sue braccia, e chiusi gli occhi, sentendomi al sicuro e protetta. 'Neanche con Sirion mi sento così bene...' pensai, senza riflettere su quel piccolo pensiero innocuo. Mi addormentai poco dopo, cullata dal suo respiro caldo che s'infrangeva sulla mia spalla.

    Edited by † Nikolaos † - 1/8/2011, 21:53
     
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