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Homu
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Yami
Arrossii nel sentire le sue labbra sulla mia fronte. Feci incontrare i nostri occhi e, inconsciamente mi avvicinai alle sue labbra. Quando presi coscienza di quello che stavo per fare, avvampai e cambiai direzione, baciandole una guancia.
Strofinai il naso sul suo collo, mormorando "Chiamami solo Yami, Ice, come fai di solito." -dopo un po' aggiunsi, ridacchiando- "Quindi tu vorresti dire che non ti da fastidio se ti faccio del male anzi, mi inviti a fartene?"
Stava per rispondermi quando le morsi il lobo di un'orecchio, prendendo la piccola goccia di sangue che stava uscendo, poi le sussurrai "Torniamo a casa?"
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Ice
Arrossii quando si avvicinò alle mie labbra, e la strinsi a me, rossa in viso. "Come desideri" risposi alla sua prima frase, per poi avvampare quando sentii ciò che aggiunse. "B-beh..." cercai qualcosa di sensato da dire, quando lei mi morse il lobo dell'orecchio. Come al solito i suoi denti mi ferirono la pelle, e leccò il sangue che ne uscì. Ero diventata rossa come un peperone. Non pensavo che i morsi di Yami avessero ancora quell'effetto.
"Si..." mormorai, rispondendo alla sua domanda. "Ti voglio bene, Yami" Mormorai, prima di alzarmi in piedi, sperando di tornare di un colorito normale in poco tempo.. -
Homu .
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Yami
Ti voglio bene, Yami
Questa frase mi fece bloccare. Nessuno me l'aveva mai detto. Arrossii imbarazzata e le strinsi la mano, lasciandomi guidare verso casa sua.
"Ti voglio bene anche io, Ice" sussurrai, rossa in volto.
Arrivate in casa riprendemmo la cena dove l'avevamo lasciata, poi andammo a letto.. -
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Ice
Sorrisi quando mi disse che mi voleva bene, e poi andammo a letto. La strinsi a me, dolcemente, mormorandole all'orecchio "Buonanotte, Yami" prima di addormentarmi.
Era mattina presto quando sentii qualcuno bussare alla porta. Mi alzai, lasciando Yami a dormire. Era abituata a stare nel letto fino a tardi, a volte, e non volevo svegliarla. Quando aprii la porta, fui sorpresa di trovare lei, la mia unica amica in città, davanti a me.
Quando mi guardò notai i suoi occhi spalancarsi, prima di abbracciarmi.
La strinsi a me, pensando che, nonostante i suoi venti anni, sembrava fosse una bambina. I suoi occhi erano verdi, ed aveva i capelli rossi, lunghi fino alla vita. Era una bella ragazza, e non capivo mai perché rifiutasse tutti i ragazzi che le si presentavano davanti.. -
Homu .
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Yami
Sentii del movimento nel letto, così aprii un'occhio: era Ice che si alzava. Allora non era stato tutto un sogno. Sorrisi, stringendomi nelle coperte.
Mi rigirai verso la finestra, notando che la luce del sole non era troppo forte, quindi pensai di dormire ancora un po'. Ma quello rimase solo un pensiero.Infatti sentii un'altra voce femminile proveniente dal salotto. Quindi Ice si fidava a tal punto di quella persona da farla entrare in casa sua.Quel fatto mi rattristò senza un apparente motivo. Mi alzai e mi nascosi con l'oscurità, per poterle osservare. Era una ragazza sulla ventina che se ne stava avvinghiata ad Ice. Alla mia Ice.
Restai in ascolto ancora per un po', fino a quando vidi la ragazza sconosciuta baciare Ice.
Andai in camera da letto, dove sapevo che c'erano fogli di carta.
"Viviti la tua vita Ice. Vita in cui so di non esserci. Spero sarai felice. Yami Akuma."
Dopo averle scritto ciò spalancai le ali ed uscii dalla finestra, sentendo le lacrime uscire dagli occhi.. -
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Ice
Respinsi Freya, rossa in viso. Perché mi aveva baciata? Sapeva che non mi interessava.
Lei sorrise tristemente, dicendo: "dovevo provarci" poco dopo se ne andò, e io sospirai e tornai in camera, da Yami.
Ma lei non c'era. Al suo posto c'era un bigliettino ed imprecai, quando lo lessi. Mi cambiai, lasciando un famiglio lupo a guardia della casa.
Rosaline
Sbadigliai, seduta su un ramo di un albero, annoiata. Stella era andata con quell'idiota in città, così non avevo nulla da fare.
Lanciai una mela in cielo, notando una figura conosciuta. Ali nere e bianche, fiocco rosso... Poteva essere solo una persona e sorrisi, evocando un famiglio, un aquila rossa, per andare a chiamare la demone.. -
Homu .
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Yami
Stavo volando da un po' di ore, quando un'aquila rossa mi si parò davanti. Cercai di spostarmi, ma lei mi bloccoò ancora. Sospirai, asciugandomi le lacrime che stavano per uscire e chiamai la proprietaria dell'anime.
"Rosaline, vieni fuori. Se hai sotto protezione questo villaggio, ti giuro che sono solo di passaggio."
L'aquila indietreggiò e io la seguii sbuggando.
Rosaline era l'unica persona, oltre ad Ice, a cui parlavo. La consideravo all'incirca un'amica.
"E' da un po' che non ci si vede, non è vero, Yami?" disse una voce da sopra un'albero.. -
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Rosaline
Osservai Yami, sorridendo leggermente. "Si, hai ragione. - disse, con aria scocciata che nascondeva qualcosa - se non ti dispiace, ora vado"
Scossi la testa, scendendo dall'albero: "che ne dici di parlare un po'? In onore dei vecchi tempi. Vuoi una mela?" le chiesi, offrendogliela con un mezzo sorriso.. -
Homu .
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Yami
Sbuffai. Sapevo che non mi avrebbe lasciato andare facilmente. Però adesso non avevo voglia di stare a parlare. Volevo solo mettere più distanza possibile tra me ed Ice. Volevo lasciarle la possibilità di vivere una vita senza che io intralciassi la sua felicità. Non sapevo neanche il motivo di questa mia decisione. Non capivo perché stavo così male, né perché volevo uccidere quella piccola umana.
Mi ha rubato Ice, ecco perché. Quella piccola umana... quanto vorrei farglela pagare...
Scossi la testa e dissi all'angelo caduto davanti a me: "No grazie. Voglio solo andarmene il più lontano possibile da qui. Penso che tornerò a casa". -
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Rosaline
"Casa? Non sapevo che avessi una casa ora" giocai con la mela, facendo dei solchi lungo la buccia.
"Se sei inseguita da qualcuno posso aiutarti a batterlo" aggiusi, pensando che ciò che la inseguisse erano i suoi sentimenti, e nient'altro.
Diedi un morso alla mela, aspettando la risposta di Yami. -
Homu .
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Yami
Incrociai le braccia.Mi dava fastidio quando qualcuno cercava di psicoanalizzarmi. Immensamente fastidio.
"Sì, negli Inferi. Lì almeno ho un tetto sotto cui vivere e poi ci sono le arene che mi rilassano." dissi, cercando di credere a quello a cui stavo dicendo. Ma vidi Rosaline guardarmi come se non credesse ad una singola parola.
"Non sto fuggendo da nessuno, sai che non sono il tipo che scappa." affermai con fierezza. Almeno questo era vero.. -
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Rosaline
Non credevo affatto nelle sue parole. Odoravano di bugia, ma sorrisi, invece, il solito sorriso che ero solita fare negli inferi, e non quello normale che riservavo solo a Stella, a volte "Ah, già. A volte dimentico che ora sei un demon lord. Deve essere difficile, senza nessuno che ti protegga, soprattutto se il proprio padre ti odia..." mormorai, guardandomi le unghie.
"Da nessuno, capisco... e dai tuoi sentimenti? sembra proprio che stai scappando da quelli". -
Homu .
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Yami
Beccata. Centrata in pieno. Non riuscivo ancora a fregare l'angelo caduto di fronte a me. Non credo ci sarei mai riuscita. Quanto mi dava sui nervi quando capiva cose che non volevo far capire. Come mi dava fastidio vedere i suoi sorrisi decisamente falsi.
"Ti sei persa un pezzo Rosaline, mio padre mi ha riaccettato alla sua vista, sono io che questa volta l'ho rifiutato. Non voglio più avere niente a che fare con lui." dissi cercando di sembrare sicura, poi aggiunsi sussurrando "un Demon Lord non per forza deve avere le guardie del corpo, me la posso cavare benissimo da sola, lo sai benissimo."
Non sapevo cosa rispondere all'altra frase. Perché mi avevano colpito così tanto quelle parole? Forse dicevano la verità. Una verità che non volevo ammettere a me stessa.
"Sentimenti? Un demone può provare altri sentimenti a parte l'odio?"
Ti voglio bene, Yami
Ti voglio bene anche io, Ice
Delle lacrime cercavano di uscire prepotentemente dai miei occhi, allora alzai la testa e guardai il cielo, prima di mormorare: " Sai che il tuo sorriso falso mi ha dato sempre fastidio? Perché sorridi, se non ne hai voglia?". -
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Rosaline
"Penso che se torni senza ucciderla ti vorrà punire. Potresti anche restare da me per un po', se non vuoi essere punita"
Guardai Yami, e mi trattenni dal ridere.
"Per tutte le razze vale un unica, grande regola: le peggiori guerre sono sempre dettate dalla legge del cuore. Quindi si. Puoi provare qualsiasi sentimento, se te lo permetti, Yami."
Alla domanda sul mio sorriso la guardai: "è ciò che tutti si aspettano da me, Yami. Dopotutto, gli angeli caduti sono dei falsi manipolatori, per gli inferi". -
Homu .
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Yami
"Come se mi importa essere punita, dopotutto l'ho persa..."mormorai, più a me stessa che alla mia interlocutrice, ma suppongo anche lei lo abbia sentito. Dopo aver scosso leggermente continuai."Grazie per l'ospitalità, ma ne faccio a meno..."
La guardai e le dissi mesta "Beh... a volte suppongo sia meglio non provare nulla. Lasciarsi scivolare tutto, non dare importanza a nulla. Però... è brutto anche così, no?"
Le sorrisi, appoggiandole una mano sulla spalla.
"E perché dovresti adeguarti a quello che dicono gli altri? Tu sei Rosaline. Non sei mica lo stereotipo di te stessa."
La oltrepassai alzando la mano per salutarla. "Ci si becca in giro".
Un incontro nel ghiaccio |
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